Albicocche

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Generalità


L'albicocca (Prunus armeniaca) appartiene alla famiglia delle Rosacee. La polpa delle albicocche è morbida e la loro buccia, molto profumata, è vellutata e sottile. Le foglie dell’Albicocca sono alterne, ovate, con apice acuto e base a forma di cuore; il margine è seghettato ed ha una lunghezza di 8-9 cm. I fiori sono lunghi circa 3 cm, hanno una corolla di 5 petali e sono di colore bianco-rosati. Dell’Albicocca, che appartiene alla stessa famiglia di ciliegie, pesche e prugne, esistono numerose varietà. Stati Uniti, Spagna, Italia, Francia e Grecia sono i maggiori stati produttori di albicocche a livello mondiale. Tra le varietà più conosciute ci sono: la “Pellechiella”, la “Pindos”, la “Preole”, la “Reale di Imola”, la “Valleggina”, la “Amabile Vecchioni”, la “Thyrintos”, la “Cafona”, la “Palumella”, la “Tigrata”, la “Vitillo”, la “Vesuviana”, la Tonda di Costiglione”, “l’Albicocca di Galatone”e “l’Albicocca di Val di Santerno”. Le albicocche possono essere consumate fresche, secche, sciroppate e anche sotto forma di succo, gelatina o gelato. Oltre ai frutti si utilizzano anche i semi.


Origini


Della pianta, originaria della Cina nord-orientale, ci sono testimonianze risalenti a più di 5000 anni fa e passando per l'Asia centrale arrivò in Armenia, dove venne scoperta da Alessandro Magno. Sono stati i Romani a diffonderla in tutta Europa dopo la conquista dell’Armenia intorno al 70-60 a.C., tanto che era chiamata “mela d’Armenia” (Armeniacum malum).


Furono, invece, gli Arabi a diffondere la coltivazione di questa pianta attorno al X secolo, per finalità gastronomiche e farmacologiche, tanto che il termine “albicocco” deriva dalla parola araba  “al-barqūq”. A partire dal XV secolo iniziò a diffondersi ed oggi è coltivato in oltre 60 Paesi.


Tecniche di coltivazione


Per coltivare l’albicocco la zona scelta non deve essere né troppo arida, né eccessivamente piovosa. I terreni più adatti sono quelli calcarei e poveri e sono importanti la circolazione dell’aria ed una prolungata esposizione alla luce del sole. L’albicocco si presenta come un alberello che può raggiungere i 12-13 m allo stato selvatico, ma nelle coltivazioni la pianta viene tenuta sotto i 3,5 m per agevolarne la raccolta. I fiori sono molto simili a quelli di ciliegio, pruno e pesco. I fiori sono singoli, ma sbocciano a gruppetti nell'attaccatura delle foglie. La pianta viene impollinata dalle api e non richiede impollinazione manuale; ha bisogno di un periodo di circa 3-6 mesi per svilupparsi e maturare. La stagione delle albicocche inizia a giugno e, grazie alle numerose varietà ed ai relativi periodi di maturazione, si protrae fino a fine agosto.


Caratteristiche


L’Albicocca contiene 28 cal per 100 gr ed è composta all’86% da acqua. Contiene numerosi minerali, quali Calcio, Ferro, Fosforo, Magnesio, Manganese, Potassio, Rame, Sodio e Zinco.


Contiene Vitamina A (200 gr ne forniscono il fabbisogno giornaliero per una persona adulta), vitamine B1, B2, B3, B5, B6, vitamine C, E, K, J e PP. L’Albicocca fornisce numerosi aminoacidi:, quali Acido aspartico e glutammico, Alanina, Arginina, Cistina, Glicina, Fenilalanina, Istidina, Isoleucina, Leucina, Lisina, Prolina, Metionina, Serina, Tirosina, Triptofano, Treonina e Valina. Contiene, inoltre, Quercetina, Catechine, Epicatechine, Acido gallico, Acido caffeico, Acido cumarico, Acido ferulico, Zeaxantina e Beta-criptoxantina.


Le albicocche secche, invece, mantengono intatti i sali minerali ed hanno un alto contenuto di fibre. Purtroppo, spesso vengono aggiunti solfiti alla frutta secca come l’albicocca, e questi possono provocare effetti indesiderati nella persone sensibili ai solfiti; inoltre, l’assunzione di Albicocche è sconsigliata a chi soffre di calcoli renali. Infine, alcune persone possono sviluppare un’allergia alimentare alle Albicocche.


Benefici


Le albicocche sono consigliate in caso di anemia, di stanchezza cronica, a persone convalescenti, agli anziani e ai bambini. Favoriscono lo sviluppo delle ossa ed il corretto funzionamento di pelle e mucose. Il consumo di Albicocche migliora il metabolismo ed è saziante. Il sorbitolo, invece, conferisce all'Albicocca leggere proprietà lassative.


Hanno proprietà antiossidanti e contrastano gli effetti dei radicali liberi.


Aiutano a mantenere l’equilibrio dei fluidi corretto, regolano il Colesterolo e tengono sotto controllo livello di glucosio nel sangue. Il consumo di Albicocche contribuisce a proteggere dal tumore ai polmoni e alla cavità orale e collabora a mantenere il buon funzionamento dell’apparato digerente.


Curiosità



  • Nella tradizione popolare inglese l’apparizione dell’albicocca fresca in sogno rappresenta fortuna, ma secondo un’altra versione se la si sogna secca annuncia perdite e danni.

  • Oltre al frutto dell’Albicocca in pasticceria vengono usati anche i semi, chiamati “armelline”.

  • Per la farcitura della famosa torta Sacher si utilizza la confettura di albicocche.

  • Le donne cinesi mangiavano albicocche per favorire la fertilità; in effetti le albicocche sono ricche di minerali che favoriscono la produzione degli ormoni sessuali.


Utilizzi alternativi a quello alimentare


Si può preparare un impacco idratante, 100% naturale, con le albicocche. Basta mettere 2 albicocche tagliate a pezzetti in poca acqua bollente e lasciarle in infusione per circa tre minuti; dopo questo tempo scolarle e lasciarle raffreddare. Alla polpa morbida ottenuta va aggiunto un cucchiaio di olio d'oliva. Stendere il composto sul viso e lasciare in posa per una ventina di minuti e risciacquare con acqua tiepida.


Ricetta


Gelatina di Albicocche


Ingredienti


1,5 kg di Albicocche


300 gr di zucchero


1 bicchiere d’acqua


Procedimento


Denocciolare le albicocche e porle in una casseruola con il bicchiere d’acqua. Portare ad ebollizione e lasciarle cuocere finché non si saranno disfatte. Lasciare raffreddare e, successivamente, passare al setaccio; versare il succo ottenuto in una casseruola con lo zucchero e, mescolando continuamente, far sobbollire per circa 6 minuti. Versare la gelatina bollente in vasetti precedentemente sterilizzati e leggermente caldi. Porre sulla superficie del vasetto un un disco di carta oleata impregnata di alcool e chiudere ermeticamente i vasetti. 


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